Elena Premoli.

Classe 1986, si è laureata in Scienze Linguistiche per le Relazioni Internazionali con un’attenzione particolare allo studio del cinese mandarino. Ha vissuto a Milano, Pechino e Shanghai, e si è infine stabilita sul Lago di Como. Si è classificata ai primi posti in diversi concorsi di narrativa, tra cui il Premio Chiara Giovani. E’ mamma di due bambine, e dalla maternità ènatal’ispirazione per questo romanzo.



<Quando si tratta di tuo figlio, puoi fare solo la scelta giusta.

Un romanzo che affonda nel cuore ma anche nello stomaco e ti obbliga a guardarti dentro.

Intenso e scomodo, trabocca di vita vera.> SARA RATTARO

Incontreremo la scrittrice, domenica 7 MAGGIO alle ore 15:00 presso la sala della biblioteca "Walter Alberisio – Giovanni Scarfò"a Piedimulera.

A dialogare con lei  Laura De Vitis, voce di RTO L’altra radio.

TRAMA:

Emily ha vent'anni e non si aspettava di diventare madre così presto. Con Will, conosciuto per caso in un pub, ha un rapporto tiepido, troppo timidi entrambi, forse, troppo poco innamorati. Ma la notizia della gravidanza, per quanto giovanissimi, li unisce in un progetto grande e nuovo, e decidono di provare a essere una famiglia. Quando il loro bambino, Matt, ha quattro mesi, però, qualcosa cambia inesorabilmente. Un ritardo cognitivo, dicono, un disturbo della crescita, un problema cerebrale. Sono parole che lentamente iniziano a farsi spazio nella vita della giovane coppia. Due bambini disperati accanto a un bambino di pochi mesi. È qui che la loro storia si intreccia a quella di Nadia, pediatra di successo, donna bella, carismatica, decisa, il senso di onnipotenza di chi ha sempre avuto tutte le risposte, come in questo caso, di fronte a Matt. Comincia una battaglia prima tra le mura della camera d'ospedale poi sui social network, sulle pagine dei giornali e, infine, in tribunale. È lo scontro tra l'occhio della scienza e quello dell'amore, tra due donne che sembrano così distanti, avvicinate solo dalla tenacia irriducibile di uno scricciolo di pochi chili che cambierà per sempre le loro esistenze. Questo romanzo, liberamente ispirato alla storia vera di Alfie Evans, è un inno alla vita, un racconto profondo e indimenticabile sulla paura e sul coraggio che hanno forme inaspettate. Un romanzo struggente e delicatissimo che cambia il nostro modo di vedere le cose.


COSA SIGNIFICA AMARE?

VUOL DIRE TROVARE SEMPRE UN MOTIVO PER NON ARRENDERSI.

Emily Pigozzi parla troppo e legge altrettanto, adora i dolci e scrive quasi sempre di notte. Per alcuni anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia. Ama alla follia la musica, la poesia, la storia. E i lieto fine. Mantovana, vive con il marito e i due figli, e ha al suo attivo diversi romanzi dalle varie sfumature del rosa. Con Sperling & Kupfer ha pubblicatoLa trama dei sognie, in edizione digitale,Tutte le parole del mondo.


La Trama:

Ungheria, 1874. Sono passati più di vent’anni dal primo incontro tra Sissi e Franz. Dopo la nascita dei figli, i lutti e le guerre che hanno sconvolto la loro vita, il matrimonio sembra giunto al capolinea e l’imperatrice, quando può, trascorre il tempo al palazzo di Gödöllő, l’amata reggia ungherese.

È qui che conosce Edith, una trovatella abbandonata nella foresta appena bambina e allevata alla corte con il mito della sovrana. All’apparenza, le due non potrebbero essere più diverse, ma nel profondo condividono lo stesso desiderio di libertà, l’animo da viaggiatrici e il bisogno di trovare qualcuno che le ami per quello che sono.

Il loro destino finirà per intrecciarsi irrimediabilmente, grazie a un segreto che la ragazza ungherese dovrà custodire e che riguarda il misterioso incontro a un ballo in maschera a cui Sissi ha partecipato sotto mentite spoglie. In una notte che segnerà la sua vita per sempre…

UN ROMANZO CHE MESCOLANDO REALTÀ E FANTASIA RACCONTA LA VITA DELLA PRINCIPESSA SISSI DA ADULTA




Incontreremo la scrittrice domenica 2 aprile alle ore 16:00 presso la sala delle conferenze del Castello di Vogogna.

A dialogare con lei :Valentina Ciocca.


Avremo,inoltre,il piacere di poter ascoltare il Coro Gaudium,


il coro nasce nel 2003 come "laboratorio corale" della scuola media a indirizzo musicale di Domodossola. In seguito ha rinnovato e ampliato il suo organico, rivisto obiettivi e repertorio, acquisito autonomia, fino a diventare l'attuale Coro Gaudium formato da 25/30 elementi che condividono l'amore per la musica e il canto corale. E' da sempre diretto dalla maestra Monica Delfina Morellini, diplomata in pianoforte e specializzata in propedeutica vocale. Nel corso di questi anni ha partecipato a numerose manifestazioni e concerti, proponendo un repertorio composto prevalentemente da brani della tradizione popolare e corale di diversi paesi, anche a soggetto religioso.




Con “L’orchestra rubata di Hitler” Silvia riporta alla luce uno dei crimini meno noti della storia nazista, l’operazione Sonderstab Musik, componendo e dirigendo con maestria una travolgente opera a due voci, quelle di due donne divise dalla Storia e unite dalla musica.



" Due amiche, divise dalla storia, unite dalla musica "



LA TRAMA:

Berlino, anni Trenta. A Elsa hanno sempre chiesto di obbedire, di fare prima la brava bambina, poi la perfetta moglie tedesca. Intorno a lei, molte donne hanno fatto lo stesso, pronte a servire il Reich accanto ai loro uomini invincibili. Ma l’equilibrio fragile sul quale è costruita la sua vita sta per spezzarsi: suo marito Heinrich, ufficiale delle SS, ha ricevuto un importante incarico segreto, e per la prima volta non è disposto a parlarne con lei.
Per scoprire di cosa si tratta, una sera lo segue di nascosto, lo vede entrare in un appartamento, parlare con un superiore, infine trafugare la custodia di un violino. Non un violino qualunque: un Guarneri del Gesù, uno dei pochi esistenti, dal valore inestimabile. Ma Elsa vede anche un’altra cosa: la foto della ragazza che possedeva quello strumento, nei cui occhi riconosce una sofferenza comune. Decide così di cercarla, a qualunque costo, anche se questo significherà mettersi in grave pericolo e gridare la sua voglia di libertà in faccia all’uomo più pericoloso che il Novecento abbia conosciuto.



“Due sono gli equilibri che occorrono: quello naturale e quello intuitivo.

Il primo è la costante rigida intorno alla quale tutto si muove: le stagioni, l’erba, gli uomini, i campi, e il secondo credo sia nella capacità di ricredersi, per raccontare con occhi nuovi il tempo delle piccole cose.”


Valeria Tron è nata in Val Germanasca, dove vive per buona parte dell’anno.

Cantautrice, è stata finalista al Premio Tenco. E’ illustratrice, mediatrice culturale e artigiana del legno.

“L’equilibrio delle lucciole” è il suo primo romanzo: edito da Salani, Le Stanze.


Una lettura intensa. Riga dopo riga. Un’esperienza che “costringe” a tratti a guardarsi dentro con totale sincerità. Un dialogo naturale che spontaneamente emerge.


C’è vita. C’è casa. C’è Meizoun.


Tradizioni, scatole, viaggi, ricordi. Sentimenti. L’uso del patois. Un equilibrio perfetto.


“Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Meizoun”.


L’equilibrio delle lucciole è proposto da Vivian Lamarque al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:

«Proveniente dalla Val Germanasca, Tron ha dato voce alla sua gente e alla sua terra, alla comunità valdese e a un’intera cultura poco conosciuta. In un antico borgo, ora in stato di semi-abbandono, durante una tormenta di neve il ritorno di Adelaide, poche e lontane le luci delle case. Il sottovoce del patois è forte richiamo. Quando risuona, il lettore inizialmente si giova della traduzione come di sottotitoli, col procedere può ignorarli, a fine libro ha imparato una lingua. E ripassato quella remota dei passi nel ghiaccio, tra le case di pietra, e quella della legna che brucia nelle stufe. Scrittura con forza, ricerca personale di una memoria collettiva (perme, leggendo, quella della mia originaria valdesità, ma questo non c’entra). Avrei però titolato diversamente, senza lucciole. E, in patois: Meizoun, casa.»


Incontreremo la scrittrice, sabato 11 marzo alle ore 16:00 a Palazzo Pretorio a Vogogna (centro storico).


A dialogare con lei Lara Fasoletti, della Libreria La Pagina di Villadossola.



*La Trama:


Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d'amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: 'fare la muta al cuore', come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla - insieme a una bufera di neve - c'è Nanà, ultima custode di casa, novant'anni portati con tenacia. Levì, l'altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l'una dell'altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l'anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia. Un testamento corale che illumina le ombre e le rimette in equilibrio. La bellezza intensa che respira oltre la vita e rimane in attesa di parole. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale e vivere oltre il tempo che ci è stato concesso, per ritrovare il luogo intimo di ognuno. La casa.







"Risero tutti. E la felicità che quel giorno a Diamante era parsa quasi perfetta, nonostante la mancanza di suo padre, parve ricomporsi. Sembrò uscire dal forno insieme al vapore, al profumo di rosmarino, al sorriso di soddisfazione di Sabbia, l'unica a non aver mai smesso di credere ai piccoli miracoli."

Il nostro 2023 letterario si apre con la presentazione del libro "Fichi di marzo" (edito Sperling & Kupfer).

Romanzo di Kristine Maria Rapinò, editor e docente di scrittura creativa alla scuola Macondo. Ha studiato recitazione e sceneggiatura e ha lavorato per il teatro e a Cinecittà. Kristine è stata finalista al Premio Letterario Rai La Giara e concorrente del talent letterario di Rai 3 Masterpiece. Nel 2014 ha vinto il premio letterario Sandro Maria ed è stata finalista al premio Internazionale di Letteratura Città di Como.

Insieme a lei, per una piacevole chiacchierata, la giornalista Arianna Giannini (autrice di Ciao, io esco).

Vi aspettiamo il 15 gennaio alle ore 15 presso la sala della Torre di Varzo (piazza Agnesetta n.4) con la compagnia dei soci della biblioteca "prof. A. Bertocchi". 



 La Trama:

Per la famiglia Guerrieri, la pasta non era mai stata solo un piatto di pasta. Era un'occasione per ritrovarsi intorno al tavolo, un ricordo di infanzia, un credo tramandato di padre in figlio; il sogno di generazioni di uomini e donne, impiegate davanti alle impastatrici di quell'antico mulino, ai piedi della Majella, diventato, nel 1907, il Pastificio Guerrieri.

Nella cascina di Roccasinara in cui abitavano da sempre, Giordano Guerrieri aveva provato a trasmettere quella passione ai suoi tre figli, ma Arturo, il maggiore, era diventato uno zoologo più che meticoloso, mentre Eva aveva lasciato il nido per fare carriera a Bologna. Solo Diamante, ventisettenne troppo ribelle e studentessa fuoricorso, era stata impiegata nello spaccio del pastificio.

La morte improvvisa di Giordano, però, riporterà tutti a casa, e davanti a un piatto di pasta ciascuno dovrà fare i conti con quello che l'uomo ha lasciato dietro di sé, strascichi di un'esistenza di menzogne e continue prevaricazioni nei confronti della moglie Gemma e dei figli.

Il loro destino si intreccerà a quello della giovane Anila, di origini albanesi, senza una casa né un posto dove andare, con una bambina in grembo che non vuole e un segreto che toccherà la famiglia molto da vicino. Finché la vita troverà un modo per sorprendere tutti, come un albero capace di dare i fichi a marzo.



Ci vediamo Domenica 10 luglio dal mattino al pomeriggio al castello di Vogogna, non c'è luogo migliore infatti dove poter andare alla ricerca di libri sperduti, tutti a 1,2, o 5 euro! noi non vediamo l'ora di vedervi cercare le vostre prossime letture, correte a riempire il vostro scaffale di casa con libri mozzafiato! venite alla ricerca!

Ci vediamo Domenica 10 luglio dal mattino al pomeriggio al castello di Vogogna, non c'è luogo migliore infatti dove poter andare alla ricerca di libri sperduti, tutti a 1,2, o 5 euro! noi non vediamo l'ora di vedervi cercare le vostre prossime letture, correte a riempire il vostro scaffale di casa con libri mozzafiato! venite alla ricerca!

vi aspettiamo!

Romanzi tra le mura è una presentazione di libri scritta da autori locali, che ci parleranno dei loro scritti direttamente sotto le mura del castello... che atmosfera meravigliosa! 

prossimi eventi...

Donne che ispirano le Donne

L'associazione culturale Il sogno di Giulietta ha il piacere di invitarvi alla terza edizione della rassegna "Donne che ispirano le Donne". L'evento, come si può intuire dal titolo, tende ad ospitare Donne che hanno qualcosa da raccontare e che possono essere di ispirazione per le altre Donne. A fare da perno ci saranno le presentazioni di libro, che sono la struttura portante della nostra associazione. Non c'è un filo conduttore che lega i vari interventi ma sentimenti, passioni e coraggio. Esperienze. Una giornata che non penalizza nessuno e deve essere aperta anche agli uomini che spesso hanno di che imparare da noi... Oggigiorno abbiamo bisogno di vedere ed ascoltare quello che ci fa star bene. La frase scelta per rappresentare questa edizione è della poetessa, attrice e ballerina statunitense Maya Angelou: "Ogni volta che una Donna lotta per se stessa, lotta per tutte le Donne". Crediamo che il mondo femminile abbia bisogno di coesione, aggregazione e unione. Abbiamo un ruolo importante nella società. Noi proviamo a metterci tutto il nostro impegno, ma abbiamo bisogno anche della vostra presenza. Vi aspettiamo numerosi.